LA SCUOLA

LA NOSTRA SCUOLA

La “Scuola Materna di Rebbio” è una Scuola dell’Infanzia paritaria e un’istituzione educativa di ispirazione cristiana.
E’ una Associazione Giuridica riconosciuta e regolata dagli artt. 12 e seguenti del Codice Civile, retta da un Consiglio di Amministrazione eletto ogni 4 anni dalla assemblea dei soci.
Lo Statuto che regola la vita della Scuola Materna recita testualmente “possono essere soci tutti coloro che, condividendo le finalità della scuola, presentano domanda di adesione e corrispondono annualmente la quota di associazione”.
La Scuola persegue la finalità di educare i bambini dai 3 ai 6 anni ed è composta da sezioni eterogenee. La centralità della persona costituisce la regola primaria e riferimento ineludibile per la prassi educativa.
La Scuola nel 2014 ha festeggiato 100 anni di attività.
Sorta nel 1914, per volontà dei cittadini del rione e da essi interamente edificata nel nucleo originario con contributi volontari in denaro e opere, la Scuola Materna di Rebbio da sempre rappresenta una valida istituzione per l’insegnamento, la guida e l’educazione morale dei bambini. Costituisce un esempio e un bene prezioso per tutta la nostra comunità.
Oggi, con gioia ed orgoglio, possiamo affermare che la Scuola Materna di Rebbio è un punto di riferimento educativo per la comunità e non più un luogo di sola assistenza ed accudimento dei bambini, grazie alla disponibilità, alla generosità, all’inventiva e all’impegno delle insegnanti, del personale non docente, dei soci e dei componenti del Consiglio di Amministrazione.

COS’E’ LA SCUOLA DELL’INFANZIA?

E’ un luogo nel quale i bambini possono imparare a conoscersi, riconoscersi come persone uniche e irripetibili, esprimere emozioni e acquisire conoscenze significative in un ambiente sereno.
Un luogo dove imparare a porsi domande, sviluppare l’autonomia, fidarsi degli altri e vivere le prime esperienze di cittadinanza.
Un luogo dove i bambini possono instaurare legami affettivi.
Un luogo dove i genitori e le insegnanti creano alleanze educative per il raggiungimento di obiettivi condivisi.
La scuola dell’infanzia si pone come finalità l’educazione armonica dell’individuo, favorisce le competenze cognitive, emotive, psicomotorie e linguistiche.

I bambini hanno bisogno di scale, di corde per saltare, di sfere per misurare il cielo.
I bambini hanno bisogno di gelati, di carta e di pennelli per disegnare tutta la fantasia del creato, le stelle e gli angeli che hanno da poco lasciato.
I bambini hanno bisogno di porte senza chiavi, di scivoli nelle piscine azzurre.
I bambini hanno bisogno di sorrisi, non di sangue e guerre.
I bambini hanno bisogno di poesia, di realtà della parola, sbarrata e offesa dai grandi.
I bambini hanno bisogno di prati verdi, del sorriso di Dio.
I bambini hanno bisogno di te, uomo, per ricordarti di essere stato bambino.

cit. Elio Fiore

LA NOSTRA STORIA

1912 – anno di fondazione
L’Asilo fu fondato nel 1912 dal “Comitato pro Asilo Infantile del Comune di Rebbio” per sopperire alle necessità del piccolo comune privo di una struttura con tali finalità.
L’edificio, costruito secondo il progetto dell’architetto Eugenio Linati nel 1911 su un terreno di proprietà della moglie Margherita Perlasca, era composto solo dalla parte anteriore dell’ala destra dell’attuale costruzione.
Il progetto prevedeva una spesa di 29.405 Lire per l’edificazione dell’edificio. I fondi furono ricavati da offerte di privati e da pesche di beneficenza.
Per la gestione del piccolo Istituto, il Parroco di allora Don Carlo Clerici ed il Suo successore Don Alfonso Bianchi si rivolsero alla “Congregazione Religiosa delle Suore del SS. Sacramento” di Rivolta D’Adda; nel 1913 la Superiora Generale inviò a Rebbio quattro religiose.

1914 – l’Asilo come Ente Morale
Con il Regio Decreto del 1914 l’Asilo si trasformò in Ente Morale e i diritti di proprietà passarono all’ “Amministrazione dell’Asilo Infantile di Rebbio”.
Nel 1936 gli eredi Linati donarono un terreno confinante di loro proprietà all’Asilo.
Cesare Camocini, industriale del luogo, allora Presidente del Comitato di Amministrazione, fece ampliare a sue spese l’edificio sul terreno ricevuto in donazione, completando l’ala destra e modificando la struttura dei locali. Successivamente fu costruita l’ala sinistra del complesso.
Nel 1966 venne approvato lo statuto organico dell’Asilo, con il quale si stabilivano le modalità di gestione e le finalità dell’Istituto: esso doveva accogliere ed educare i bambini di Rebbio dai 3 ai 6 anni, “gratuitamente i poveri, a pagamento ai non poveri”.

1970 – la Scuola Materna
Nel 1970 l’Asilo divenne “Scuola Materna”. Le religiose preposte alla conduzione rimasero tre, delle quali una diplomata, come stabilito nella convenzione stipulata nel 1974 con la Congregazione Religiosa.
Nel 1988 si interruppe la presenza ultra settantacinquennale delle religiose, che furono destinate ad altra missione. La gestione della Scuola Materna e l’educazione dei bambini fu affidata al gruppo di consacrate appartenenti alla Comunità “La Missione” che contribuisce, ancor oggi, alla crescita umana e cristiana della Scuola.
Con il provvedimento di depubblicizzazione del Direttore Generale Formazione Lavoro della Regione Lombardia del 1998, la Scuola materna è divenuta un’Associazione Giuridica riconosciuta e regolata dagli artt. 12 e seguenti del Codice Civile, ed è retta da un consiglio di Amministrazione eletto ogni 4 anni dall’Assemblea dei Soci.

MA COS’É LA GENTILEZZA?

Ci piace pensare che la gentilezza riguardi tutti, non solo i bambini. E’ quel modo di essere e di agire che permette di essere aperti e disponibili, che consente di guardare l’Altro con fiducia e di accoglierlo come persona che porta novità, ricchezza e pienezza alla nostra vita.
Essere gentili non è qualche cosa di accessorio, bensì scegliere di dare una linea particolare e ben definita al proprio modo di essere e di agire.
Essere gentili è costruire un dialogo autentico con le persone, predisponendosi all’ascolto delle opinioni e delle ragioni altrui.
Anche Gesù nel Vangelo ci insegna ad ascoltare in modo profondo ed autentico, a chiedere ed interrogare la nostra coscienza più che a dare giudizi netti e precisi.
Essere gentili è per noi guardare il mondo e la natura in modo diverso e alternativo; è fare una grande rivoluzione, impegnativa ma non impossibile.

“Quale saggezza puoi trovare che sia più grande della gentilezza?”
Jean Jacques Rousseau